Ebbene, salve mondo di Blogger :D In Italia la scuola è iniziata mercoledì e sinceramente devo ancora abituarmi ai vecchi ritmi, ma prima o poi, forse, ce la farò.
Per la vostra felicità, posto il primo capitolo di una mia nuova fan fiction - To Me Yuo Are Everything - basata sulla saga di Fallen, se non la conoscete, vi illumino io ;)
Lucinda Price è una ragazza diciassettenne che rimane coinvolta in un incidente sospetto in cui muore un suo amico, per questo viene trasferita nella
Sword & Cross, un istituto convenzionale con rigide regole e dove i ragazzi vengono sorvegliati da telecamere. Nella scuola Luce incontra Arriane, Penn e Daniel Grigori, un ragazzo molto bello, ma che non appena vede Luce inizia ad avere un forte risentimento verso di lei. Nella scuola Luce incontrerà anche Cam Briel, un ragazzo affascinante che la corteggia costantemente e si rivela essere una delle poche persone gentili con lei, anche se lei non ricambia del tutto i suoi sentimenti. Luce non riesce a capire come mai Daniel la rifiuti così pesantemente ed insieme a Penn, cerca informazioni su di lui.
Il resto lo lascio scoprire a voi, ma ditemi: Cosa ne pensate? Se vi ispira leggetelo, ne vale la pena :)
Ora vi lascio e torno alla stesura della mia prossima fan fiction sulla saga di Harry Potter, non vi anticipo niente così se vi va potete andare a leggerla ;)
Un'ultima cosa, so di non avere chissà quale bravura nello scrivere, ma lo faccio per divertirmi e sappiate che qualsiasi commento riguardante le storie o anche solo il mio metodo di scrittura, è sempre accetto :D
Ora, buona lettura
To me you are everything.
Capitolo 1
Uno strano Incontro
-
Oddio! – pensa
Lucinda, Luce, Garchi appena la sveglia comincia a suonare “Senza Riserva” di
Annalisa – Devo andare dalla signora Briel oggi pomeriggio. Dannazione alla mia
boccaccia!
Siamo a Torino, in una
mattina di fine inverno. Nell’ordinatissima stanza della giovane Garchi, c’è
una ragazza impegnata a vestirsi e truccarsi prima di dirigersi alla fermata
del pullman per andare a scuola. Con la solita precisione, alle 7:30 Luce esce da
casa e si dirige verso Citroen c3 rossa, dove c’è la sua migliore amica Eliana
ad aspettarla. Le due prendono il pullman e arrivano a scuola. Arrivata l’ora
di entrare, le due si salutano e si dirigono verso la propria scuola, infatti,
Luce frequenta il terzo anno di Liceo Scientifico, mentre Eliana va
all’Alberghiero.
Le lezioni passano
velocemente, ma Luce oggi non è molto attenta: pensa al pomeriggio sprecato che
passerà con la signora Briel, visto che le ha promesso di aiutarla con i
pensierini di Pasqua per i suoi alunni del catechismo.
Arrivata la fatidica
ora, Luce si dirige verso Corso Vittorio Emanuele II, 57 e suona il campanello
chiamato Briel – Mattroni. Entra in una casa molto bella, elegante con
moltissime decorazioni in pizzo e mobili di ebano bianco stupendi che
rispecchiano la donna di casa, in un certo senso, infatti, nonostante sia un
pochino paffuta, la signora Briel è una bella donna dai capelli color miele e
gli occhi verdi. Vedete, il problema non sta nel passare la giornata con la
signora Briel, ma nell’aver annullato l’ennesima visita al Museo Egizio - Luce
ama la storia, in particolare quella egizia e greca, difatti ogni settimana la
ragazza va a visitare il museo dei primi -.
-
Accomodati pure,
tesoro – dice la padrona di casa.
-
La ringrazio,
signora Briel – risponde Luce
-
Oh, non
chiamarmi Signora, mi fa sentire vecchia, preferirei Irene, se non ti dispiace
–
-
Ok – risponde
Luce con un sorriso
-
Ti ringrazio di
aver accettato di aiutarmi, i miei alunni sono tantissimi e da sola ci metterei
tre giorni. Mio marito lavora e mio figlio si rifiuta di fare qualcosa per
quei, come li definisce lui, “bambocci” suppongo sia perché la peste del
gruppo, Lorenzo, una volta gli ha sputato sui pantaloni. -
-
E’ terribile –
-
Sì, lo so’ –
risponde Irene dall’aria triste
-
Non si
preoccupi, ora ci sono io ad aiutarla -.
-
Sei un angelo.
Le due si mettono al
lavoro: devono colorare degli ovetti di legno con i pennelli e poi devono
scrivere un biglietto d’auguri per il bambino e i genitori. Lavoro lungo dato che
gli alunni, delle varie classi, sono 189, ma con la simpatia di Irene e un po’
di musica la fatica non si sente nemmeno.
Dopo un paio di ore, le
due lavoratrici sentono il campanello suonare.
-
Arrivo! – dice
la signora Briel e si dirige verso la porta d’ingresso. Appena apre l’entrata,
entra un ragazzo bellissimo, dagli occhi verdi e capelli neri, con una pelle
diafana ed una movenza molto elegante, come se volasse.
-
Mamma, lo sai
che devi togliere le chiavi dalla porta, altrimenti non entro – dice il ragazzo
degli occhi color smeraldo, come quelli della madre.
-
Hai ragione,
scusa – risponde la signora Briel
-
Non devi
chiedere scusa, è solo che mi dispiace disturbati – afferma con una dolcezza
pari al Gianduia.
I due non si sono
accorti che hanno uno spettatore e appena si dirigono verso la cucina, vedono
Luce che li osserva.
-
Ah, scusami. Lei
è Luce, la figlia di Meggie. Luce, lui è mio figlio, Cameron. – dice Irene
Nel vederla, Cameron
sembra disorientato, ma subito dopo, riprende la sua compostezza e va verso la
ragazza dai capelli neri come la pece.
-
Piacere di
conoscerti Luce. – dice con un sorriso trentadue denti – Chiamami Cam…Ora,
però, se non vi dispiace, vado nella mia stanza, sono distrutto.
-
Certo tesoro, ti
voglio bene – risponde la signora Briel.
-
Ciao – saluta
semplicemente Luce.
E dopo aver salutato
Luce e la madre, Cam si dirige verso quella che dovrebbe essere la sua stanza.
-
Poverino, arriva
sempre stanco. Dovrebbe fermarsi un po’, altrimenti scoppia – dice la padrona
di casa
-
Scusi, non per
farmi i fatti vostri, ma che cosa fa da sfiancarlo tanto? – chiede curiosa la
ragazza
-
Cameron fa
volontariato all’Ospedale Regina Margherita. Fa il clown e porta regalini ai
bambini ammalati –
-
Davvero? Bello,
cioè caspita, complimenti – risponde sorpresa Luce.
E dopo questo piccolo
scambio di parole, le due si rimettono al lavoro.